VACCINI IN AZIENDA, CONFINDUSTRIA INCONTRA ASL E SPESAL

Entra nella fase organizzativa il Protocollo che consentirà alle aziende di attivare punti vaccinali nelle loro sedi, laddove idonee, e di procedere alle vaccinazioni anti Sars Cov 2/Covid 19 ai dipendenti. Ieri il webinar organizzato da Confindustria Taranto con le aziende, la Asl e lo Spesal al fine di chiarire quali saranno le procedure per aderire al Protocollo del 6 aprile

 

Le aziende che aderiranno all’apposito Protocollo sui vaccini in azienda firmato pochi giorni fa  fra Governo, aziende e sindacati potranno diventare hub vaccinali e consentire ai loro dipendenti di vaccinarsi in sede: si tratta di un importante passo verso la creazione delle condizioni per permettere alle realtà produttive di proseguire, ed in qualche caso riprendere, in piena sicurezza le proprie attività.

Confindustria Taranto ha organizzato ieri un webinar, al quale hanno partecipato le imprese interessate, con la Asl e lo Spesal, al fine di chiarire quali saranno le procedure da seguire, quali gli adempimenti a carico delle stesse aziende e quali quelli a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.

Al confronto, di grandissimo interesse proprio per le implicazioni sociali oltre che sanitarie che va a investire, hanno preso parte il direttore generale della Asl di Taranto Stefano Rossi e il direttore dello Spesal Cosimo Scarnera. Presenti per Confindustria Taranto Piero Chirulli, attuale rappresentante dell’associazione, e Piero Carratta in rappresentanza delle aziende del settore sanitario di Confindustria. Al webinar hanno preso parte numerosi rappresentanti di altrettante imprese interessate a divenire “hub vaccinali”.

Due, fra i molteplici aspetti del protocollo, i presupposti da conoscere per accedere all’iniziativa: i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, ivi inclusi i costi per la somministrazione, sono interamente a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini e dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi), nonchè la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a caricodei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti. La vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 effettuata nell’ambiente di lavoro – è stato specificato nel corso dell’incontro - anche se affidata al medico competente (ove presente/disponibile) o ad altri sanitari convenzionati con il datore di lavoro, rappresenta un’iniziativa di sanità pubblica, finalizzata alla tutela della salute della collettività e non attiene strettamente alla prevenzione nei luoghi di lavoro.

Le aziende, singolarmente o in gruppi organizzati, per il tramite dell’Associazione di categoria di riferimento (in questo caso Confindustria), potranno manifestare ed attuare appositi piani aziendali per attivare punti vaccinali territoriali aventi tutti i requisiti di efficacia, efficienza e sicurezza previsti per tutti i cittadini in ogni contesto della campagna vaccinale.

Un altro aspetto importante è che gli spazi destinati all’attività di vaccinazione potranno essere utilizzati per il vaccino di lavoratrici e lavoratori appartenenti anche ad altre aziende (es. coloro che prestano stabilmente servizio per l’azienda utilizzatrice oppure dipendenti di altre aziende del medesimo territorio).

Un particolare ringraziamento è stato rivolto da Piero Chirulli, in rappresentanza di Confindustria Taranto, al direttore Rossi ed al direttore Scarnera per la grande disponibilità espressa a supporto dell’iniziativa di informazione e divulgazione a favore delle aziende associate di Confindustria; analogo ringraziamento anche a Piero Carratta per l’organizzazione dell’importante momento di confronto, dal quale si auspica possano scaturire le adesioni di un numero significativo di imprese del territorio per poter procedere, una volta poste tutte le condizioni per l’avvio, alla campagna vaccinale in azienda.