PROCEDURA NEGOZIATA, INTERVIENE ANCE TARANTO

29 Marzo 2021 | Ance Taranto

ANCE Taranto invita i Comuni della provincia di Taranto ad adottare misure a sostegno delle imprese del territorio che operano nel settore dei lavori pubblici, così come già sperimentato con successo in altre aree del Paese.

Recovery Plan e Stati Generali del Sud: il dibattito sviluppatosi attorno a questi temi ha messo in evidenza, ancora una volta, l’importanza ed il valore anticiclico che hanno gli investimenti pubblici, la loro capacità di immettere immediata liquidità nel sistema e di imprimere un forte impulso alla ripresa delle attività economiche, soprattutto per il settore delle costruzioni e della lunga filiera produttiva ad esso connessa.

Taranto e la sua provincia sono pienamente coinvolti da questo processo.

Si attendono, infatti, l’attuazione delle importanti progettualità contenute nel CIS, la prosecuzione dei programmi di infrastrutturazione che stanno riguardando un po’ tutto il territorio provinciale ed il completamento dei processi di spesa finanziati con le risorse rese disponibili dai Fondi Strutturali.

In questo quadro, l’ANCE Taranto ritiene estremamente importante puntare su meccanismi e regole che consentano, da una parte di velocizzare le procedure di affidamento, trasformando quanto prima in cantieri i progetti esistenti, e, dall’altra, di tradurre parte di questa ingente mole di risorse anche in ricchezza dei territori interessati, utilizzandola dunque per sostenere il settore delle costruzioni ioniche e per contrastare le ricadute economiche negative causate dall’emergenza sanitaria ancora in atto.

Fabio De Bartolomeo, Presidente di ANCE Taranto, ha dunque inviato ai Sindaci ed Assessori ai Lavori Pubblici di tutti i Comuni della provincia di Taranto una richiesta finalizzata a cogliere le opportunità connesse alle straordinarie deroghe in materia di lavori pubblici introdotte dal Governo con il DL Semplificazioni.

Mutuando quanto già fatto in tali ambiti da altre Amministrazioni del Paese, il Presidente De Bartolomeo ha chiesto, in particolare, di disciplinare il ricorso alle procedure negoziate con apposite linee guida che riservino alle imprese del territorio una parte degli inviti a partecipare.

Si potranno infatti creare, in tal modo, maggiori occasioni di lavoro per gli operatori locali, salvaguardando al tempo stesso la concorrenza tra gli operatori presenti sul mercato attraverso l’invito di un numero superiore di imprese rispetto a quello minino richiesto dalla norma.

“Si tratta di utilizzare tutti insieme e bene gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione – spiega De Bartolomeo -.

Il Dl Semplificazioni estende la possibilità di affidare lavori con le procedure negoziate sino a 5 milioni di euro. Visto quanto già fatto da altre Stazioni Appaltanti italiane, abbiamo quindi chiesto anche ai nostri Amministratori di fare uno sforzo in più, di riservare anche loro una maggiore attenzione al territorio e alle imprese locali.

Abbiamo suggerito, in particolare, di invitare un numero doppio di imprese rispetto a quanto fissato oggi dalla norma.

Elevando infatti da 15 a 30 gli inviti per ciascuna procedura negoziata, garantiamo così una più ampia e qualificata partecipazione delle imprese di costruzione.

E con una platea di possibili concorrenti così ampia, si può dunque legittimamente giustificare una riserva del 50% degli inviti alle imprese localizzate nella provincia in cui si effettuano gli investimenti, incrementando la possibilità che la ricchezza legata agli investimenti pubblici dei Comuni resti sul territorio attraverso le imprese locali e loro maestranze che eseguiranno i lavori”.

“Sono misure – conclude De Bartolomeo – assolutamente temporanee, potendosi applicare ai bandi di lavori, per importi fino alla soglia comunitaria, la cui determina a contrarre sia assunta entro la fine dell’anno.

Ci consentono, tuttavia, sia snellire e velocizzare le procedure amministrative degli investimenti pubblici sia di sostenere concretamente le tante imprese fiaccate da una crisi che colpisce da 12 anni e che, con la pandemia, è tornata a mordere”.

ANCE TARANTO