Aggiornamento Emergenza Coronavirus - task force Confindustria

14 Febbraio 2020 | Coronavirus

A circa due settimane dalla diffusione dell’emergenza Coronavirus, molte imprese continuano ad affrontare notevoli difficoltà logistiche e di gestione delle risorse.
Confindustria nazionale si è fin da subito attivata per rispondere alle richieste di informazioni e di supporto segnalate dal Sistema, al fine di garantire la piena operatività delle nostre imprese e di favorire il ritorno a una situazione di normalità nel più breve tempo possibile.
La nostra Organizzazione si è inoltre impegnata per rispondere alle richieste del Governo cinese di forniture mediche e sanitarie supportando l’Ambasciata cinese a Roma nell’individuazione di imprese italiane che disponessero del materiale richiesto.
Al fine di rispondere in maniera sempre più puntuale ed efficiente alle richieste del Sistema, è stata costituita una task force interna che vede coinvolte le aree di competenza (salute, lavoro, previdenza, relazioni diplomatiche, rapporti con le istituzioni, comunicazione).
La taskforce costituirà altresì il punto di contatto con l'Unità di Crisi della Farnesina e con il Ministero della Salute, con cui saranno condivise le informazioni e le problematiche segnalate via via dalle imprese.
In questi giorni sono state segnalate difficoltà logistiche, legali e di gestione delle persone, difficoltà condivise con il MiSE, il MAECI e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di identificare soluzioni rapide ed efficaci e limitare i contraccolpi che l’emergenza sta causando sugli scambi e sulla collaborazione bilaterale.
E' stata inoltre richiesta a ICE Pechino una mappatura delle aree geografiche in cui le fabbriche hanno ripreso regolarmente l’attività o sono in procinto di riaprire e di quelle in cui, invece, le autorità hanno prorogato il periodo di blocco forzato, mappatura disponibile su richiesta.
Di seguito, le principali questioni finora emerse.
• Contatto con le merci: si segnalano difficoltà nella gestione del personale di imprese in Italia che si rifiuta di entrare a contatto con le merci in arrivo dalla Cina.
• Rimpatrio lavoratori da/verso la Cina: molte imprese hanno la necessità di rimpatriare lavoratori verso la Cina in vista della riapertura degli impianti. Altre devono, invece, rimpatriare lavoratori italiani che, seppure lontani dall’area di Wuhan, chiedono di rientrare in Italia. Gran parte delle compagnie aeree ha interrotto i voli con la Cina. Al momento è ancora possibile transitare per gli Emirati ma è possibile una chiusura anche di questa tratta nei prossimi giorni.
• Trattamento dei lavoratori italiani rientrati dalla Cina: per molte imprese si pone un problema di trattamento dei lavoratori italiani fatti rientrare dalla Cina in quanto un loro rientro in azienda potrebbe creare tensioni con gli altri dipendenti. Alcune imprese hanno optato per un periodo di malattia, altre per le ferie. Si pone un problema di gestione in termini anche di applicazione del diritto del lavoro oltre ai costi rilevanti che restano tutti a carico dell’azienda.
• Trattamento dei lavoratori in Cina: per i dipendenti cinesi delle succursali locali di imprese italiane si applica lo stop alle attività imposto dal Governo cinese che dovrebbe essere gradualmente rimosso nei prossimi giorni. Il costo di questo personale rimane a carico delle imprese per tutto il periodo di sosta forzata che potrebbe avere pesanti ripercussioni in caso di proroga ulteriore.
• Gestione e organizzazione delle fiere in Italia: febbraio è un mese fondamentale per molte fiere di settore. Le associazioni di riferimento segnalano difficoltà nella gestione delle delegazioni cinesi previste sia in caso di cancellazione della partecipazione (con ricadute economiche e in termini di visibilità) che di conferma (molto improbabile, ma che potrebbe comunque generare criticità tra i visitatori della fiera).
• Gestione e organizzazione di fiere e delegazioni italiane all’estero: le associazioni segnalano una generale ritrosia delle imprese a confermare la partecipazione a fiere/missioni non solo in Cina ma in generale nei paesi asiatici a fronte della crescente incertezza.
• Finanziamento SIMEST: gran parte delle manifestazioni fieristiche che avrebbe dovuto tenersi in Cina è stata rinviata di alcuni mesi o a data da destinarsi. Tra le imprese italiane registrate, alcune risultano beneficiarie di finanziamento agevolato SIMEST. Confindustria ha richiesto un’estensione dei termini di preammortamento del finanziamento per tutte quelle imprese che hanno già sostenuto i costi per l’allestimento e la partecipazione.
• Approvvigionamenti dalla Cina: il blocco delle merci dalla Cina rischia di incidere e di compromettere la catena di produzione di molte imprese italiane. Si segnalano, a tal proposito, richieste di cassa integrazione.
• Certificazione per causa di forza maggiore: il Governo cinese ha avviato il rilascio di certificati di forza maggiore tramite il CCPIT (China Council for the Promotion of International Trade) che, a fronte di adeguata documentazione prodotta al CCPIT dalle imprese richiedenti, dovrebbero coprire sia i casi di ritardo nell’adempimento sia quelli di inadempimento direttamente collegabili alla diffusione dell’epidemia. Tuttavia, la circostanza che il Coronavirus possa rientrare tra le cause di forza maggiore resta una questione legata alle specifiche previsioni contrattuali vigenti tra le parti.

 

 

Info: Internazionalizzazione
Dr.ssa Silvia Fumarola
fumarola@confindustria.ta.it