Newsletter Internazionalizzazione n° 130

20 Gennaio 2021 | Internazionalizzazione

 

1.G20 BUSINESS SUMMIT: CONFINDUSTRIA, AL VIA IL B20 TARGATO ITALIA 

Il d-day è fissato per giovedì 21 gennaio con l’Inception Meeting. E’ in questa giornata che prenderanno ufficialmente avvio i lavori del B20, il più autorevole fra gli Engagement Group istituiti dal G20. Riservato alle imprese e alle loro associazioni di rappresentanza, quest’anno il B20 si svolgerà con la regia di Confindustria, in prima linea per supportare la Presidenza italiana. Sarà la Chair Emma Marcegaglia, nominata dal Presidente di Confindustria Carlo Bonomi alla guida del B20, a coordinare i lavori e ad elaborare le proposte del mondo economico ai leader politici. Un’edizione particolarmente importante questa del 2021, che cade mentre le economie mondiali sono impegnate a fronteggiare gli effetti della crisi pandemica e, contestualmente, sono attesi importanti cambiamenti sullo scacchiere internazionale, che potrebbero allentare le tensioni geopolitiche. Con l’arrivo del vaccino e l’auspicio che la diffusione avvenga su larga scala e in tempi serrati, per il team del B20 le sfide da cogliere quest’anno sono molto ambiziose: da quella del cambiamento climatico, alla diffusione dell’innovazione, passando per la promozione della sostenibilità, fino alla riduzione delle disuguaglianze. Obiettivi a cui si ispira il claim scelto per questa edizione: “ridisegnare il futuro: includere, condividere, agire”. Infatti, secondo il mondo del business, il 2021 dovrà essere l’anno dell’avvio di una rigenerazione sociale, economica e ambientale a livello mondiale, un processo che imprimerà un forte impulso alla crescita economica.

“Questo G20 non sarà una passerella, dobbiamo incidere e ci sono le condizioni perché questo avvenga. Quando si è dovuto confrontare con le crisi, il G20 ha portato ai risultati e alle proposte più efficaci. Oggi tocca a noi individuare le vie d’uscite dall’emergenza”, ha detto Emma Marcegaglia. 

Al tavolo del B20, nato per formulare raccomandazioni di policy indirizzate alla Presidenza di turno in diversi settori strategici, sono presenti 1000 delegati titolari dei Paesi G20, vertici delle multinazionali e 3000 partecipanti complessivi per una comunità d’affari che conta oltre 6,5 milioni di imprese. L’intero processo opererà attraverso 8 Task Force composte da circa 100 delegati ciascuna, coordinate dalla Chair Emma Marcegaglia eguidate dai CEO delle più importanti aziende nazionali: Trade & Investment (Barbara Beltrame); Energy & Resource Efficiency (Francesco Starace); Integrity & Compliance (Patrizia Grieco); Employment & Education (Gianpietro Benedetti); Digital Transformation (Maximo Ibarra); Finance & Infrastructures (Carlo Messina); Health & Life Sciences (Sergio Dompé); Sustainability & Global Emergencies (Claudio Descalzi). La roadmap prevede che tra febbraio e luglio ciascuna Task Force si riunisca con cadenza mensile in teleconferenza per definire i contenuti del proprio policy paper e le raccomandazioni da inviare al G20. Il 7-8 ottobre, a circa 3 settimane dal vertice dei Capi di Stato e di Governo, si terrà il Final Summit B20 che vedrà la consegna della “Dichiarazione Finale” al Premier italiano, in qualità di Presidente di turno del G20. In parallelo, durante l’intero anno di presidenza, il B20 assicurerà la propria presenza nei principali appuntamenti economici internazionali e ai numerosi eventi che si terranno sotto l’egida del G20, in Italia e all’estero. Un selezionato numero di CEO, rispettivamente italiani ed internazionali, assisteranno inoltre la Presidente Marcegaglia, nell’indirizzo generale e nell’azione di advocacy attraverso un Advisory Board, di cui fanno parte: Nerio Alessandri (Technogym), Marco Alverà (Snam), Marco Bizzarri (Gucci), Alberto Bombassei (Brembo), Sonia Bonfiglioli (Bonfiglioli Riduttori), Diana Bracco (Bracco), Silvia Candiani (Microsoft Italia), Enrico Cereda (IBM Italia), Giuseppina Di Foggia (Nokia Italia), Stefano Antonio Donnarumma (Terna), John Elkann (Exor), Gabriele Galateri di Genola (Assicurazioni Generali), Francesco Giordano (Unicredit), Carlo Giorgi (Amazon Web Services Italia), Marco Hannappel (Philip Morris Italia), Sergio Marullo di Condojanni (Angelini Holding), Fabrizio Palermo (Cassa Depositi e Prestiti), Alessandro Profumo (Leonardo), Pietro Salini (Webuild), Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Ermenegildo Zegna (Zegna).

A completare la governance del B20 l’“International Advocacy Caucus”, un organismo composto da amministratori delegati e leader aziendali dei paesi del G20, nominati dalla presidenza B20. I membri agiranno come "ambasciatori del B20", implementandone la visibilità attraverso le loro reti e portandone avanti le istanze, anche nei confronti dei relativi governi nazionali.

Il programma dell’Inception Meeting prevede due momenti diversi e separati. Nella prima giornata, il 21 gennaio, si svolgerà l’evento pubblico in formato virtuale. Aprirà i lavori il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi insieme alla Chair del B20 Emma Marcegaglia. Parterre de rois per l’evento inaugurale che vedrà tra gli ospiti, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, l’inviato speciale del Presidente Usa per il Clima John Kerry, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, ilCommissario europeo per l'economia Paolo Gentiloni e ilvicepresidente della BEI Dario Scannapieco. Seguiranno due sessioni di approfondimento, a cui prenderanno parte rappresentanti di spicco del mondo della politica e delle Istituzioni e amministratori delegati delle più grandi realtà aziendali, come Larry Fink, CEO di BlackRock e Michael R. Bloomberg, fondatore di Bloomberg.

La seconda giornata, a porte chiuse, i lavori delle task force entreranno nel vivo. Sarà anche l’occasione per presentare il progetto “B20 Women Empowerment Ambassador”, un’iniziativa sulla valorizzazione del ruolo della donna, in continuità con l’organizzazione saudita del 2020 che l’aveva posta come priorità. I componenti saranno individuati da ciascuna delle 8 task force che indicherà al proprio interno 10 membri delegati a farne parte. Sarà Diana Bracco a guidare questo team con una struttura dedicata che,  lavorando parallelamente alle task force, al termine del Business Summit presenterà il proprio policy paper.

 

2.Difesa commerciale/Antidumping – Azioni di Paesi terzi nei confronti dell’UE (Malesia – Turchia)

Si riportano a seguire le informazioni relative a procedimenti attivati da paesi terzi nei confronti dell’UE o di singoli Stati membri:

1) Malesia - Chiusura procedimento di salvaguardia concernente le importazioni di prodotti in ceramica per pavimenti e rivestimenti (avviato il 13 settembre scorso – rif. informativa del 17.09.2020). Le autorità malesi hanno deciso di concludere il caso, non essendo stato accertato il nesso causale tra le crescenti importazioni nel Paese ed il danno alla produzione nazionale. In allegato la documentazione di riferimento.

Product

Ceramic floor and wall tiles

Country taking action

Malaysia

EU Countries Concerned

Erga omnes

Type of Case

Safeguard

Status + Date

Termination – 7 January 2021

Tariff codes

6907.21     6907.22    6907.23

Comext extraction:

 

Comments

- Initiation was on 13 September 2020

- Termination decision and Preliminary determination report attached for reference

 

2) Turchia – il 9 gennaio u.s. le autorità turche hanno avviato una nuova inchiesta antidumping sulle importazioni di prodotti laminati a caldo in acciaio non legato o legato originari o esportati dall’Unione europea e dalla Corea del Sud. Le parti interessate dispongono di 37 giorni di tempo dalla notifica del provvedimento per presentare propri commenti/osservazioni e rispondere al questionario. In allegato le statistiche rese disponibili dalla Commissione europea relative alle esportazioni UE del prodotto in esame.

 Product

Hot Rolled Steel Products

Country taking action

Turkey

EU Countries concerned

EU (South Korea)

Type of case

Anti- dumping 

Status + date

The Ministry of Trade initiated an anti-dumping investigation on imports of alloy or non-alloy hot rolled steel products – 9 January 2021

Tariff codes

7208.10.00, 7208.25.00, 7208.26.00, 7208.27.00, 7208.36.00, 7208.37.00, 7208.38.00, 7208.39.00, 7208.40.00, 7208.52.10, 7208.52.99, 7208.53.10, 7208.53.90, 7208.54.00, 7211.13.00, 7211.14.00, 7211.19.00, 7212.60.00, 7225.19.10, 7225.30.10, 7225.30.30, 7225.30.90, 7225.40.15, 7225.40.90, 7226.91.20, 7226.91.91, 7226.91.99 

Comments

The notification is published on: https://www.resmigazete.gov.tr/eskiler/2021/01/20210109-4.htm

Deadline for registration, reply to the questionnaire and submissions is 37 days from the notification date. Please see attached the statistics for the 2015-2020 period

Contatti presso la Commissione Europea per ogni eventuale informazione/approfondimento -  E-mail: Trade.Defence.Third.Countries@ec.europa.eu; Webpage: http://ec.europa.eu/trade/policy/accessing-markets/trade-defence/actions-against-exports-from-the-eu/

                                              

3. EU – China: Comprehensive Agreement on Investment (CAI)

Lo scorso 30 dicembre, dopo circa sette anni di negoziati, Unione Europea e Cina hanno raggiunto l’intesa politica per un Accordo bilaterale in tema di investimenti reciproci. Obiettivo del CAI - Comprehensive Agreement on Investment - è quella di definire una nuova cornice normativa per gli investimenti europei in Cina e cinesi in Europa, migliorando per entrambe le parti le condizioni di accesso ai due mercati. In particolare, l’accordo si propone di disciplinare aspetti quali la trasparenza, la prevedibilità e la certezza del diritto a cui sono sottoposte le imprese europee che investono in Cina, garantendo un trattamento equo e la tutela da pratiche discriminatorie. Il CAI affronta inoltre aspetti come il trasferimento forzato di tecnologie, il ruolo delle imprese statali (SOEs), la trasparenza dei sussidi pubblici, nonché questioni che negli anni hanno assunto crescente rilevanza in ambito commerciale come lo sviluppo sostenibile, la responsabilità sociale d’impresa o la tutela di standard ambientali. Sotto questi profili, l’Accordo con l’UE rappresenta il più ambizioso che la Cina abbia mai concluso con un paese terzo.

Caratteristiche dell’Accordo. Il CAI garantirà agli investitori dell'UE un migliore accesso ad un mercato di 1,4 miliardi di consumatori, permettendo di competere con le realtà nazionali cinesi in condizioni di maggiore reciprocità e favorendo in questo modo la crescita e lo sviluppo internazionale dell’industria europea. Negli ultimi 20 anni lo stock di IDE europei verso la Cina ha raggiunto i 140 miliardi di euro, a fronte di circa 120 di investimenti cinesi in Europa; valori che, per quanto in aumento, rimangono relativamente modesti rispetto alle dimensioni e al potenziale dell’economia cinese. In termini generali, il CAI rende vincolante gli impegni assunti dalla Cina negli ultimi anni in materia di liberalizzazione degli investimenti, impedendo eventuali passi indietro da parte delle autorità di Pechino. Consente inoltre all'UE di ricorrere ad un meccanismo di risoluzione delle controversie in caso di violazione degli impegni. In aggiunta, sono state accolte le richieste dell’UE di garantire nuove condizioni di accesso al mercato e l’eliminazione di restrizioni quantitative ad oggi in vigore quali limiti di capitale o requisiti di joint venture in diversi settori. Sul piano interno, l’UE ha mantenuto le condizioni vigenti in settori sensibili come energia da fonti convenzionali, agricoltura, pesca, audiovisivi e servizi pubblici.

Principali impegni assunti dalla Cina.

Industria manifatturiera: la Cina ha assunto impegni ambiziosi in tema di accesso al mercato con esclusioni limitate ai settori caratterizzati da una significativa sovraccapacità produttiva. La Commissione ritiene che ciò corrisponda in termini di ambizione al livello di apertura finora garantito dal mercato europeo. Automotive: la Cina ha accettato di eliminare gradualmente i requisiti di joint venture previsti per il settore, impegnandosi a garantire l'accesso al mercato per i nuovi veicoli energetici. Servizi finanziari: la Cina aveva già avviato un processo di progressiva liberalizzazione del settore dei servizi finanziari e si impegna a garantire per il futuro tale apertura agli investitori dell'UE. Sono stati inoltre rimossi i requisiti di venture capital e i limiti di capitale azionario estero per il settore bancario, assicurativo e di gestione patrimoniale. Salute (ospedali privati): la Cina ha accettato di eliminare il requisito della joint ventures per la realizzazione di ospedali privati ​​nelle principali città fra cui Pechino, Shanghai, Tianjian, Guangzhou e Shenzhen. R&D: sul piano della ricerca di risorse biologiche la Cina si è impegnata a non introdurre nuove restrizioni e a concedere all'UE la revoca di quelle esistenti. Servizi di telecomunicazione / Cloud: è stato revocato il divieto esistente per le imprese straniere di investire nei servizi cloud. Per gli operatori europei, sarà previsto tuttavia un limite di partecipazione del 50%. Servizi informatici: la Cina ha accettato di assumere impegni vincolanti in tema di servizi informatici, prevedendo una clausola di "neutralità tecnologica” che eviterà limiti alla partecipazione azionaria nel settore dei servizi on line in ambito finanziario, logistico o medico.  Trasporto marittimo internazionale: la Cina consentirà investimenti nel territorio terrestre attiguo alle infrastrutture portuali, consentendo alle società europee di operare senza restrizioni anche nella movimentazione delle merci, depositi e stazioni di container, agenzie marittime. Servizi connessi al trasporto aereo: la Cina ha previsto aperture in segmenti quali i sistemi di prenotazione on line, assistenza a terra e servizi di vendita e marketing. Sarà inoltre rimosso il requisito patrimoniale minimo per il noleggio e il leasing di aeromobili senza equipaggio. Non sono invece oggetto del CAI i diritti di traffico passeggeri, in quanto sottoposti ad accordi di aviazione separati. Servizi ambientali: la Cina eliminerà i requisiti di joint venture in materia ambientale e servizi quali fognature, inquinamento acustico, smaltimento rifiuti solidi, pulizia gas di scarico, tutela della natura e del paesaggio, servizi igienico-sanitari e altri servizi ambientali. Personale dipendente di investitori dell'UE: manager e operatori di società UE potranno lavorare fino a tre anni nelle proprie filiali cinesi senza essere più sottoposti alle restrizioni vigenti quali test o quote. I rappresentanti di imprese europee potranno inoltre visitare la Cina liberamente prima di effettuare un investimento. State Owned Enterprises (SOEs): il CAI si propone di disciplinare il comportamento delle SOEs cinesi, richiedendo loro di agire secondo logiche di mercato e di non operare pratiche discriminatorie nelle operazioni di acquisto e vendita di beni o servizi. A riguardo la Cina ha assunto l’obbligo di fornire, su richiesta, informazioni specifiche per consentire di valutare se il comportamento di una specifica l'impresa rispetti gli impegni previsti dall’accordo. Qualora l’UE dovesse ravvisare la persistenza del problema, è prevista la possibilità di ricorrere al sistema di risoluzione delle controversie. Trasparenza delle sovvenzioni: il CAI colma un'importante lacuna nel regolamento WTO in tema di trasparenza dei sussidi pubblici nel settore dei servizi, prevedendo ad esempio l’obbligo per la Cina di avviare consultazioni periodiche e fornire informazioni dettagliate sulle eventuali sovvenzioni che rischiano di pregiudicare gli interessi degli investitori europei. Trasferimenti forzati di tecnologia: le disposizioni del CAI impongono lo stop di diverse tipologie di misure finora utilizzate dalla Cina per avviare il trasferimento forzato di tecnologia. Fra esse l’obbligo di condivisione di segreti commerciali con i partner di una joint venture o la possibilità di interferire nella libertà contrattuale nei casi di licenze tecnologiche. Sono inoltre previste regole sulla protezione di informazioni aziendali riservate raccolte dagli organi di governo delle società e il divieto di divulgazione di informazioni sensibili.   Definizione degli standard, autorizzazioni, trasparenza: la Cina si è impegnata a fornire alle aziende europee pari accesso agli organismi di definizione degli standard, nonché a migliorare la trasparenza, la prevedibilità e l'equità nelle procedure autorizzative. Il CAI include inoltre regole che favoriscono la certezza del diritto e la prevedibilità nelle fattispecie che attengono al controllo giurisdizionale. Sviluppo sostenibile: A differenza di altri accordi finora conclusi dalla Cina, il CAI vincola le parti ad una cooperazione fondata sui principi dello sviluppo sostenibile, attraverso un meccanismo di monitoraggio ad hoc che prevede anche il coinvolgimento della società civile. Nei settori del lavoro e dell'ambiente la Cina si impegna a non abbassare gli standard di protezione al fine di attrarre investimenti, a non utilizzarli per scopi protezionistici, nonchè a rispettare i propri obblighi internazionali. La Cina sosterrà inoltre l'assunzione dei principi di responsabilità sociale da parte delle sue imprese, la piena attuazione all’Accordo sul clima di Parigi, e, in materia di lavoro, a ratificare le Convenzioni ILO sul lavoro forzato. Monitoraggio dell'attuazione degli impegni e risoluzione delle controversie: il CAI prevede un meccanismo di risoluzione delle controversie da Stato a Stato in linea con quelli previsti negli Accordi finora sottoscritti dall’UE. Ad esso sarà accompagnato un sistema di monitoraggio della fase precontenziosa stabilito a livello politico, che dovrebbe consentire di affrontare eventuali criticità anche tramite procedure d’urgenza man mano che dovessero verificarsi. Sul piano politico, l'attuazione degli impegni dell’accordo sarà monitorata a livello di Vicepresidente esecutivo da parte dell'UE e Vice Premier da parte cinese

Prossimi passi. Entrambe le parti lavoreranno già dalle prossime settimane per finalizzare il testo definitivo dell'accordo, che dovrà essere oggetto di revisione legale e tradotto nelle lingue ufficiali prima di poter essere sottoposto all'approvazione del Consiglio e del Parlamento europeo e delle autorità di Pechino. In parallelo proseguiranno i negoziati per un accordo sulla protezione degli investimenti e la risoluzione delle controversie, che le parti auspicano possa concludersi entro 2 anni dalla firma del CAI. A riguardo obiettivo della Commissione UE è quello di sostituire i trattati bilaterali di investimento che i singoli Stati membri hanno in essere con la Cina.

Reazioni politiche dell’Europa. La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha commentato l’Accordo definendolo “una pietra miliare nelle nostre relazioni con la Cina” aggiungendo che “fornirà un accesso senza precedenti al mercato cinese per gli investitori europei, consentendo alle nostre imprese di crescere e creare posti di lavoro”. Il Vice Presidente e Commissario al Commercio Dombrovskis ha invece sottolineato come il CAI “definisca un’agenda con la Cina basata sui valori europei” e che la Commissione vigilerà affinché “tutti gli impegni assunti dalle autorità cinesi siano pienamente rispettati ".  Ben più critiche sono state invece le reazioni in seno al Parlamento europeo, dove il dibattito che precederà il voto si preannuncia complesso e dall’esito incerto. Diversi esponenti di punta del gruppo dei Socialisti e di quello dei Liberali hanno immediatamente denunciato le continue repressioni delle minoranze uigura nello Xinjiang o i recenti arresti contro i portavoce del movimento per la democrazia di Hong Kong, minacciando che il PE non ratificherà mai il CAI senza impegni e prove del miglioramento dei diritti umani in Cina. Se fra i gruppi parlamentari le perplessità nei confronti dell’accordo appaiono più forti tra socialisti, verdi e liberali, tutti gli schieramenti concordano sul fatto che la Commissione dovrebbe almeno richiedere alla Cina una tabella di marcia chiara e vincolante per l'attuazione delle convenzioni internazionali sui diritti dei lavoratori.

La posizione dell’Italia. Ufficialmente nessun esponente di primo piano del Governo italiano ha commentato nel merito il raggiungimento dell’intesa politica. Il dibattito nazionale si è concentrato piuttosto sull’assenza dell’Italia alla videoconferenza che ha ufficializzato l’accordo, alla quale oltre ai vertici delle istituzioni dell’Unione, Ursula von der Leyen e Charles Michel, erano presenti i in rappresentanza di Germania e Francia Angela Merkel e Emmanuel Macron; se la partecipazione della Merkel era giustificata dalla presidenza di turno tedesca dell’Unione, quella di Macron ha suscitato non poche polemiche. Il Sottosegretario agli Esteri Scalfarotto ha parlato senza mezzi termini di “sconfitta per noi italiani”, da attribuire allo “sciagurato accordo sulla Via della Seta che il precedente governo ha concluso nel 2019”.

Effetti sulle relazioni transatlantiche. L’accordo UE-Cina ha assunto in breve tempo una dimensione politica globale irrompendo anche sulle relazioni fra l’Unione Europea e la nuova amministrazione statunitense. Il primo tangibile segnale dell’irritazione americana è arrivato da parte del designato consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, che ha dichiarato come “consultazioni tempestive con i nostri partner europei sulle nostre comuni preoccupazioni circa le pratiche economiche della Cina sarebbero gradite all’amministrazione Biden-Harris”. Il rischio paventato da queste affermazioni è che il CAI possa dividere gli approcci europeo e statunitense al dossier cinese o peggio incidere negativamente sull’auspicata nuova agenda transatlantica che la Commissione intende promuovere con il neo Presidente Joe Biden.

 

4.Export.gov.it


Dal Patto per l’Export – sottoscritto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con 45 soggetti (Ministeri, Associazioni di categoria, Federazioni di settore e Istituzioni del Sistema Paese a supporto dell’internazionalizzazione) - nasce

export.gov.it

il portale pubblico di accesso ai servizi per l’export, nazionali e regionali, che consentirà alle imprese di potersi orientare con pochi click verso le iniziative e gli strumenti formativi e informativi messi a disposizione dalla Farnesina, dall’Agenzia ICE, da SACE, da SIMEST, dalle Regioni e dalle Camere di Commercio per accompagnare le imprese verso le opportunità offerte dai mercati internazionali.

Uno strumento pensato sia per chi deve intraprendere i primi passi, sia per chi è già presente all’estero ma intende dare una spinta in più al proprio business. Attraverso export.gov.it si può accedere facilmente ai servizi più adatti alle necessità della propria azienda, scaricare contenuti di approfondimento oppure richiedere una consulenza personalizzata. Si Può accedere ai contenuti in modo sequenziale, seguendo le varie fasi dell’export proposte da un intuitivo percorso in 7 step, oppure selezionare direttamente l’argomento di interesse dal menu di navigazione.

In anteprima news e approfondimenti, restando sempre aggiornati sulle iniziative del Sistema Italia a supporto dell’ export nel mondo. 

https://export.gov.it/iniziativa/Benvenuto-su-exportgovit

 

 

5. TURCHIA:WEBINAR-PROTECTING INTELLECTUAL PROPERTY AND PATENTS IN TURKEY, 25 GENNAIO –FOCUS ENERGIE RINNOVABILI E ICT APPLICATO AI MACCHINARI

Si comunica che il prossimo 25 gennaio, a partire dalle ore 10.00, Confindustria organizza, in collaborazione con l’Ufficio Investimenti della Presidenza della Repubblica di Turchia, l'evento Webinar Protecting Intellectual Property and Patents in Turkey.

L’iniziativa si propone di approfondire il quadro della Protezione dei brevetti e della Proprietà Intellettuale, tema fondamentale per operare in un ecosistema dinamico e tutelato e nei settori preminenti del mercato turco di maggior attrazione, tra cui le Energie Rinnovabili e l’ICT applicato ai Macchinari.

Grazie al contributo dei rappresentanti delle Associazioni e Istituzioni turche e dell’Ufficio di ICE-Agenzia a Istanbul saranno messi in rilievo gli aspetti salienti legati al quadro legislativo, al supporto finanziario e alle opportunità di collaborazione. L’evento si terrà sulla Piattaforma virtuale GO!, cui è possibile iscriversi attraverso il link di seguito riportato: https://go.confindustria.it/turkey-2021

Su richiesta, è disponibile la copia del programma della giornata di lavori.

I lavori si svolgeranno in lingua inglese.

 

6. TURCHIA – Applicazione nuove direttive su Certificato di Origine

In riferimento alla modifica apportata dal Governo turco al regolamento doganale dal 1° gennaio 2021 non sarebbe stato  richiesto il certificato di origine per la libera circolazione di merci provenienti da paesi membri dell'UE con Certificato di Circolazione A.TR -

L'Ufficio Ice di Istanbul ha fornito aggiornamenti sull'evoluzione di quanto anticipato.

Ad oggi sembra che non tutti gli uffici doganali turchi abbiano iniziato ad applicare la direttiva in oggetto, che resta tuttavia valida.

Pertanto, fino ad accertata diffusione generale della applicazione fluida e lineare della nuova direttiva, e' opportuno che le aziende esportatrici continuino a far accompagnare le proprie merci da un certificato di origine.

 

CONFINDUSTRIA TARANTO

Area Internazionalizzazione

Silvia Fumarola