Si è concluso qualche giorno fa con un bilancio più che positivo il primo anno di P. Tech Esperti digitali, programma innovativo lanciato anche in Italia da IBM, in collaborazione con Confindustria Taranto e altri partner, che ha coinvolto 170 ragazzi di 4 istituti di Taranto, i quali si sono confrontati con materie inedite e ad alto contenuto tecnologico. Obiettivo, creare un legame più stretto tra la scuola secondaria di secondo grado, l'università e il sistema industriale per promuovere nuovi skill richiesti dai mercati.

Il progetto è nato da un'idea progettuale ed un'intuizione, che, mettendosi assieme, hanno dato il via ad un'iniziativa di eccellenza che ha visto Taranto pioniera. Stiamo parlando di "P. Tech Esperti digitali", progetto avviato grazie alla tarantina Floriana Ferrara, Direttore Fondazione Ibm Italia e Giuseppe Calianni, presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Taranto. Fra l'idea progettuale della prima e l'intuizione di poter avviare a Taranto la sperimentazione del secondo, ha preso il via nell'autunno scorso il primo anno di P. Tech, conclusosi qualche giorno fa con un bilancio più che positivo e grandi entusiasmi. 170 ragazzi di 4 istituti di Taranto si sono confrontati con materie inedite e innovative: dall'intelligenza artificiale alla diagnostica informatica, dal team work al project management. Obiettivo: contribuire all'inserimento di nuovi paradigmi formativi, in sintonia con i piani del Ministero dell'Istruzione, e creare un legame più stretto tra la scuola secondaria di secondo grado, l'università e il sistema industriale per promuovere i nuovi skill oggi più richiesti dal mondo del lavoro. Un progetto pilota lanciato da IBM per la prima volta in Italia e proseguito anche in pieno lockdown, che a settembre prossimo interesserà altri 130 giovani.
Il programma è stato realizzato in collaborazione con partner pubblici e privati: vi hanno aderito il Liceo Scientifico "Battaglini", l'I.I.S.S. "MariaPia",l'I.I.S.S."Pacinotti",l'I.I.S.S."
Righi", l'Università (Politecnico di Bari), l'azienda IBM, la Regione Puglia, le società del Gruppo Angel, l'Ufficio Scolastico Regionale, la Fondazione IBM Italia, Confindustria Taranto e l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Taranto.
A seguito dell'adesione all'iniziativa da parte del Gruppo Giovani, Confindustria Taranto ha contribuito al progetto avvalendosi della partecipazione attiva di numerosi imprenditori - provenienti prevalentemente dalla sezione Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria, presieduta da Mimmo Carrieri - che hanno affiancato i ragazzi attraverso specifiche attività di mentoring, "Abbiamo raccolto una sfida: puntare sui giovani per guardare ad una riconversione industriale e territoriale che parte dalle persone ed arriva ad una nuova vision del territorio- afferma il Presidente Antonio Marinaro - e la valenza espressa dal progetto dimostra che c'è voglia di costruire un nuovo scenario proprio attraverso le nuove generazioni, ovvero la classe dirigente di domani".

Ospite della giornata conclusiva del corso, il vicepresidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma, nel ringraziare il Presidente Marinaro per la delega conferitagli sul progetto, ha così commentato: "A questa iniziativa abbiamo creduto fin da subito, certi che il capitale umano e la formazione rappresentano oggi una leva di sviluppo cui il nostro territorio non può rinunciare. Personalmente, a colpirmi favorevolmente è stata la grande positività espressa dai ragazzi".
"Da questo progetto esce rafforzata una nostra convinzione - ha aggiunto il Presidente GI Giuseppe Calianni - e cioè che occorre sostenere fortemente il lavoro intellettuale declinato nelle sue forme più innovative. Ce lo suggerisce a chiare lettere il momento che viviamo, a forte connotazione tecnologica, e ce lo richiedono i mercati"
Il P-Tech avviato in Italia, con il progetto apripista tarantino, mutua un'esperienza internazionale che ha sinora coinvolto 24 Paesi, oltre 200 Università, 125mila studenti e più di 600 partner industriali.